Sveva Angeletti \ Due tonnellate e mezzo di vuoto \ 2019

Matera \ Fondazione Sassi

nell’ambito del progetto Matera Capitale Europea della Cultura 2019

a cura di Valerio Vitale

 

 

“(…) La riflessione alla base del lavoro che Sveva propone, nasce durante il sopralluogo a Matera, quando si interfaccia per la prima volta con la città e con la sua struttura geologica. Il lavoro che l’artista ha portato avanti, racconta l’idea dei pieni e dei vuoti che costituiscono la terra materana, ponendo particolare attenzione alla complementarità di queste due entità (il pieno e il vuoto), e di quanto, pur essendo opposte, la loro esistenza dipenda l’una dall’altra reciprocamente. 

Sveva ha lavorato in una cava a una ventina di km da Matera per quantificare 2 tonnellate e mezzo di polvere di tufo, scavate dalla terra per determinare un vuoto; le ha così riposte in un cumulo, sottolineando il paradosso della rappresentazione di un vuoto attraverso una manifestazione materica e piena.(…)”

 

 

 

 

 

“(…)Anche i disegni preparatori all’atto della quantificazione, riescono ad essere dei piccoli giochi di prospettive: nati dall’osservazione del modellino del cumulo di tufina, sono tratti bianchi, ma solo se vogliamo osservarli veramente, nel momento in cui ci avviciniamo, si manifestano a noi colorandosi di vero tufo. La struttura metallica che si presenta centralmente è quella che viene usata per spostare pile di blocchi di tufo, una sorta di protezione, che essendo svuotata del suo contenuto, assume tutt’altra valenza formale: una gabbia aperta e vuota, uno status quo dal quale ricominciare. (…)

SARO