Tell me about it || Sveva Angeletti || 2022

stampa fotografica, cornici in plexiglass, plotter 2d, pennino

Serie di immagini impilate, sulla sommità, un plotter 2d collegato ad un microfono che attraverso un software registra quello che sente in prossimità di dell’opera, e lo manda al plotter che a sua volta lo trascrive sulle stampe. Il processo viene attivato randomicamente.

Le immagini sono immagini di fotografia intima e domestica. Hanno però una configurazione formale che non le rende comprensibili. Sono fuori fuoco. La rappresentazione della scena, della realtà viene annullata e attraverso l’astrazione, viene spodestato il mezzo fotografico dal compito della rappresentazione, lasciando spazio all’emancipazione del contenuto sulla forma.

 

 

Il mezzo espressivo della fotografia, diventa pattern, annullando l’esigenza della mera rappresentazione, lasciando spazio alla suggestione e non alla narrazione, ad un opinione e non alla sentenza, a un punto di vista, distorto e astratto, ma di una realtà concreta, intima, fragile, domestica, una texture all’interno della quale il fruitore può concretizzare la propria esperienza naufragando in una disperata mancanza di appigli concreti che rendono l’immagine fluida e immaginifica. Uno spiraglio aperto nei confronti di una macchina non sempre prevedibile che mi protegge utilizzando la voce del fruitore come mezzo di espressione artistica, così da innescare un nuovo equilibrio delle parti in cui essa stessa diventa mezzo di costruzione e fruizione da cui dipende tutto il resto.